Cinquant’anni del Fondo Franco: Grotta di Monte Cucco tra passato e futuro
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Cinquant’anni del Fondo Franco: Grotta di Monte Cucco tra passato e futuro
Cinquant’anni del Fondo Franco: Grotta di Monte Cucco tra passato e futuro
Cinquant’anni del Fondo Franco: Grotta di Monte Cucco tra passato e futuro
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Costacciaro
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Dal 14 al 16 giugno 2019, in occasione del cinquantesimo anniversario della discesa del Fondo Franco della Grotta di Monte Cucco del 1969, il Gruppo Speleologica CAI Perugia organizza un campo interno al Salone Saracco per rievocare la scoperta.
Tra il 1883 e il 1892 vi fu la prima grande vera esplorazione scientifica della grotta, ad opera di Giambattista Miliani: importante politico, noto industriale, ricercatore e alpinista del Club Alpino Italiano, residente nella vicina città di Fabriano.
A queste esplorazioni prese parte anche Margarete Traube Mengarini, prima donna ad entrare all’interno della grotta, alla quale il Miliani dedicò la sala più grande di tutta la grotta: la sala Margherita. Dopo l’esplorazione scientifica del Miliani, la grotta contava circa tre chilometri di estensione, con tre grandi sale e diverse gallerie.
Nel 1959 il Gruppo speleologico CAI di Perugia intraprese una serie di ricerche esplorative. Le esplorazioni coinvolsero molti grandi gruppi italiani che sotto la guida dei perugini raggiunsero il fondo della grotta nel 1969 a -800 m di profondità sul Fondo del Pozzo Franco.
Nei primi anni 70 gli speleologi scoprirono un ingresso più alto, portando il dislivello tra punto più alto e punto più basso della grotta a -922 m, rendendola per pochi mesi la grotta più profonda d’Italia.
Le esplorazioni proseguirono per tutti gli anni ‘70, portando la grotta ad uno sviluppo totale di circa 27 km.
Nel 2013 gli speleologi umbri e marchigiani allargarono delle condotte, trovando nuovi grandi ambienti tuttora in esplorazione. Attualmente l’attività esplorativa della Grotta di Monte Cucco continua con un rilievo in 3D di circa 35 km di estensione.
L’evento terminerà domenica 16 giugno con il convegno dal titolo “Cinquanta anni dalla scoperta del fondo Franco: grotta di Monte Cucco tra passato e futuro” presso la sala San Marco di
it/it_IT/-/costacciaro" target="_blank"> Costacciaro insieme ai protagonisti dell’epoca per rivivere i fatti e le tappe dell’esplorazione.Tra il 1883 e il 1892 vi fu la prima grande vera esplorazione scientifica della grotta, ad opera di Giambattista Miliani: importante politico, noto industriale, ricercatore e alpinista del Club Alpino Italiano, residente nella vicina città di Fabriano.
A queste esplorazioni prese parte anche Margarete Traube Mengarini, prima donna ad entrare all’interno della grotta, alla quale il Miliani dedicò la sala più grande di tutta la grotta: la sala Margherita. Dopo l’esplorazione scientifica del Miliani, la grotta contava circa tre chilometri di estensione, con tre grandi sale e diverse gallerie.
Nel 1959 il Gruppo speleologico CAI di Perugia intraprese una serie di ricerche esplorative. Le esplorazioni coinvolsero molti grandi gruppi italiani che sotto la guida dei perugini raggiunsero il fondo della grotta nel 1969 a -800 m di profondità sul Fondo del Pozzo Franco.
Nei primi anni 70 gli speleologi scoprirono un ingresso più alto, portando il dislivello tra punto più alto e punto più basso della grotta a -922 m, rendendola per pochi mesi la grotta più profonda d’Italia.
Le esplorazioni proseguirono per tutti gli anni ‘70, portando la grotta ad uno sviluppo totale di circa 27 km.
Nel 2013 gli speleologi umbri e marchigiani allargarono delle condotte, trovando nuovi grandi ambienti tuttora in esplorazione. Attualmente l’attività esplorativa della Grotta di Monte Cucco continua con un rilievo in 3D di circa 35 km di estensione.
Per informazioni
Dal 14 al 16 giugno 2019, in occasione del cinquantesimo anniversario della discesa del Fondo Franco della Grotta di Monte Cucco del 1969, il Gruppo Speleologica CAI Perugia organizza un campo interno al Salone Saracco per rievocare la scoperta.
Tra il 1883 e il 1892 vi fu la prima grande vera esplorazione scientifica della grotta, ad opera di Giambattista Miliani: importante politico, noto industriale, ricercatore e alpinista del Club Alpino Italiano, residente nella vicina città di Fabriano.
A queste esplorazioni prese parte anche Margarete Traube Mengarini, prima donna ad entrare all’interno della grotta, alla quale il Miliani dedicò la sala più grande di tutta la grotta: la sala Margherita. Dopo l’esplorazione scientifica del Miliani, la grotta contava circa tre chilometri di estensione, con tre grandi sale e diverse gallerie.
Nel 1959 il Gruppo speleologico CAI di Perugia intraprese una serie di ricerche esplorative. Le esplorazioni coinvolsero molti grandi gruppi italiani che sotto la guida dei perugini raggiunsero il fondo della grotta nel 1969 a -800 m di profondità sul Fondo del Pozzo Franco.
Nei primi anni 70 gli speleologi scoprirono un ingresso più alto, portando il dislivello tra punto più alto e punto più basso della grotta a -922 m, rendendola per pochi mesi la grotta più profonda d’Italia.
Le esplorazioni proseguirono per tutti gli anni ‘70, portando la grotta ad uno sviluppo totale di circa 27 km.
Nel 2013 gli speleologi umbri e marchigiani allargarono delle condotte, trovando nuovi grandi ambienti tuttora in esplorazione. Attualmente l’attività esplorativa della Grotta di Monte Cucco continua con un rilievo in 3D di circa 35 km di estensione.
L’evento terminerà domenica 16 giugno con il convegno dal titolo “Cinquanta anni dalla scoperta del fondo Franco: grotta di Monte Cucco tra passato e futuro” presso la sala San Marco di
it/it_IT/-/costacciaro" target="_blank"> Costacciaro insieme ai protagonisti dell’epoca per rivivere i fatti e le tappe dell’esplorazione.Tra il 1883 e il 1892 vi fu la prima grande vera esplorazione scientifica della grotta, ad opera di Giambattista Miliani: importante politico, noto industriale, ricercatore e alpinista del Club Alpino Italiano, residente nella vicina città di Fabriano.
A queste esplorazioni prese parte anche Margarete Traube Mengarini, prima donna ad entrare all’interno della grotta, alla quale il Miliani dedicò la sala più grande di tutta la grotta: la sala Margherita. Dopo l’esplorazione scientifica del Miliani, la grotta contava circa tre chilometri di estensione, con tre grandi sale e diverse gallerie.
Nel 1959 il Gruppo speleologico CAI di Perugia intraprese una serie di ricerche esplorative. Le esplorazioni coinvolsero molti grandi gruppi italiani che sotto la guida dei perugini raggiunsero il fondo della grotta nel 1969 a -800 m di profondità sul Fondo del Pozzo Franco.
Nei primi anni 70 gli speleologi scoprirono un ingresso più alto, portando il dislivello tra punto più alto e punto più basso della grotta a -922 m, rendendola per pochi mesi la grotta più profonda d’Italia.
Le esplorazioni proseguirono per tutti gli anni ‘70, portando la grotta ad uno sviluppo totale di circa 27 km.
Nel 2013 gli speleologi umbri e marchigiani allargarono delle condotte, trovando nuovi grandi ambienti tuttora in esplorazione. Attualmente l’attività esplorativa della Grotta di Monte Cucco continua con un rilievo in 3D di circa 35 km di estensione.
Per informazioni
Cinquant’anni del Fondo Franco: Grotta di Monte Cucco tra passato e futuro
Cinquant’anni del Fondo Franco: Grotta di Monte Cucco tra passato e futuro
Cinquant’anni del Fondo Franco: Grotta di Monte Cucco tra passato e futuro
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Dal 14 al 16 giugno 2019, in occasione del cinquantesimo anniversario della discesa del Fondo Franco della Grotta di Monte Cucco del 1969, il Gruppo Speleologica CAI Perugia organizza un campo interno al Salone Saracco per rievocare la scoperta.
Dal 14 al 16 giugno 2019, in occasione del cinquantesimo anniversario della discesa del Fondo Franco della Grotta di Monte Cucco del 1969, il Gruppo Speleologica CAI Perugia organizza un campo interno al Salone Saracco per rievocare la scoperta.
Dal 14 al 16 giugno 2019, in occasione del cinquantesimo anniversario della discesa del Fondo Franco della Grotta di Monte Cucco del 1969, il Gruppo Speleologica CAI Perugia organizza un campo interno al Salone Saracco per rievocare la scoperta.
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