In Umbria, c’è una storia che ogni giorno si racconta attraverso la misurazione di vento, pioggia, freddo e caldo. È la storia meteorologica dell’Umbria, che da oltre un secolo viene registrata, misurata, conservata, scritta a mano nei primissimi anni di raccolta e in digitale ormai da tanti anni. Oggi, grazie a un lavoro di squadra realizzato alla fine di un percorso di formazione sulla Data Science della Scuola Nazionale di Amministrazione SNA frequentato da dipendenti del Servizio Governo dei Dati di Regione Umbria, quel patrimonio si trasforma in conoscenza utile per capire il cambiamento climatico dei territori e per migliorare la rete di raccolta dati grazie all’Intelligenza Artificiale.

Il project work “Dati Meteorologici storici dell’Umbria, tra qualità del dato, affidabilità dei sensori, predizione e cambiamento climatico”, ha avuto un obiettivo ambizioso: valorizzare i dati raccolti dal Servizio Idrografico regionale e restituirli alla comunità in forma più comprensibile, affidabile e accessibile.


Un patrimonio da valorizzare

Il Servizio Idrografico dell’Umbria vanta una delle reti di rilevamento più moderne d’Italia, con 128 stazioni di telerilevamento, distribuite capillarmente sul territorio. I dati storici sono già pubblicati in questo portale Open Data regionale e rappresentati con una dashboard che mostra solo alcuni dei dati a disposizione e che potrebbe essere resa più accessibile per cittadine e cittadini. Le esigenze concrete sulle quali si è costruito il project work sono state due: da un lato migliorare l’usabilità, la chiarezza e l’utilità dei dati pubblicati sul portale regionale a favore di tutte le persone, dall’altra la possibilità di applicare algoritmi di Intelligenza Artificiale per migliorare la qualità di rilevazione della rete umbra e prevenire eventuali malfunzionamenti dei sensori presenti nel territorio.

Georeferenziazione delle Stazioni Meteo della Regione Umbria su profilo orografico


Visualizzare per capire: le Warming Stripe dell’Umbria


Tra le soluzioni proposte dal project work, la realizzazione di grafici “speciali”, ideati proprio per rappresentare il cambiamento climatico in modo immediato e semplice. Le Warming Stripe regionali, realizzate per i dati raccolti dal 1951 al 2024, mostrano, anno per anno, l’evoluzione della temperatura.
Una narrazione visiva del riscaldamento globale, che parla anche ai non addetti ai lavori.


Pulizia, analisi e predizione: l’Intelligenza Artificiale applicata al clima


Una delle parti più significative del lavoro è stata quella di ripartire dall’analisi della qualità dei dati disponibili. Nelle oltre 220 milioni di righe raccolte dai sensori e analizzate dal Servizio Governo dei Dati, inevitabilmente sono emersi dati non congruenti a causa di valori mancanti, sensori bloccati o non correttamente funzionanti. Con l’aiuto di tecniche di machine learning, sono stati identificati outlier e guasti nei sensori, implementando anche modelli predittivi in grado di suggerire interventi di manutenzione predittiva. Un approccio data-driven che migliora la qualità del monitoraggio e riduce i tempi di inattività, a vantaggio dell’intera comunità.


Il project work si muove dentro il modello CRISP-DM, standard utilizzato per il data mining, e presenta contenuti realizzati grazie i strumenti open source, a codice aperto, per l’analisi e la comunicazione.


Una nuova consapevolezza climatica


Il risultato è duplice: da un lato, uno strumento scientifico robusto per misurare il clima che cambia; dall’altro, una narrazione pubblica del dato, che trasforma numeri e righe di codice in consapevolezza collettiva e gli algoritmi di Intelligenza Artificiale in compagni di lavoro che possono affiancare le persone nel prendere le migliori decisioni a favore dei territori e delle persone.