Il portale regionale dati.regione.umbria.it è un catalogo che permette la ricerca, l’accesso, il download e l’anteprima dei dati aperti. Il caricamento dei dati è un’operazione continua e costante che si svilupperà in collaborazione con tutte le realtà del territorio.

Il portale si rivolge a tutti: operatori pubblici, privati o commerciali, ricercatori, analisti, organizzazioni della società civile, media e tutti i soggetti interessati ad utilizzare i dati.

Il Codice dell’Amministrazione Digitale (CAD – art. 68, comma 3, lett. b) definisce dati aperti quei dati che presentano le seguenti caratteristiche:

  • sono disponibili secondo i termini di una licenza che ne permetta l’utilizzo da parte di chiunque, anche per finalità commerciali, in formato disaggregato;
  • sono accessibili attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ivi comprese le reti telematiche pubbliche e private, in formati aperti ai sensi della lettera a), sono adatti all’utilizzo automatico da parte di programmi per elaboratori e sono provvisti dei relativi metadati;
  • sono resi disponibili gratuitamente attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, ivi comprese le reti telematiche pubbliche e private, oppure sono resi disponibili ai costi marginali sostenuti per la loro riproduzione e divulgazione.

E’ possibile scaricare l’intero catalogo dei dati presenti su dati.regione.umbria.it. Per il download non è richiesta alcuna procedura di autenticazione. Si consiglia comunque di prendere visione della licenza d’uso a corredo, in quanto questa determina l’uso che si può fare con i dati. Qualora si abbiano commenti, idee, consigli, segnalazioni, esempi di riuso (applicazioni, visualizzazioni, servizi, ricerche) che si basano sui dati pubblicati, si invita a segnalarli all’indirizzo email opendata@regione.umbria.it

Il Codice dell’Amministrazione digitale (CAD – art. 68, comma 3, lett. a) definisce:

a. formato dei dati di tipo aperto, un formato di dati reso pubblico,documentato esaustivamente e neutro rispetto agli strumenti tecnologici necessari per la fruizione dei dati stessi. Ad esempio, per rappresentare una tabella, il formato CSV rispetta questo requisito in quanto:

  • è un formato di dati (non è un’immagine);
  • nella sua semplicità è ben documentato;
  • è neutro rispetto agli strumenti tecnologici necessari alla sua fruizione in quanto può essere aperto con diversi software su diverse piattaforme.

Qualsiasi formato di file le cui specifiche tecniche sono ritenute proprietà intellettuale della persona, dell’organizzazione o dell’azienda che ha sviluppato il file.

Il formato CSV (Comma Separated Value, “valore separato da virgola”) è un formato testuale che serve a distribuire dati in formato tabellare. Ogni riga del file corrisponde ad una riga della tabella ed i contenuti delle celle sono individuati dal separatore scelto (la virgola o il punto e virgola). I file in formato CSV possono essere letti utilizzando sia software open source come Calc di LibreOffice, sia software proprietario come Microsoft Excel.

Con il termine metadato si intende l’informazione che descrive un insieme di dati. Nel caso specifico dei metadati descrittivi, essi costituiscono un livello di informazioni che corredano i dati, ne esplicitano alcune caratteristiche e ne rendono più semplice l’identificazione. Per agevolare la reperibilità dei dati e la loro interoperabilità è importante utilizzare elementi descrittivi come titolo, descrizione, link, indicazione della licenza, periodo di validità, ente gestore, formato, ecc. Sarà definito un set minimo di metadati ed uno opzionale.

L’acronimo API (Application Programming Interface) indica il modo in cui i programmi per computer comunicano tra di loro. Può essere inteso come un protocollo di comunicazione a cui i programmatori si riferiscono per scrivere programmi per interrogare altri programmi. L’attuale catalogo dei dati aperti (www.dati.regione.umbria.it) può essere interrogato mediante le API di CKAN, pubblicate con specifiche aperte.

Nella maggior parte delle legislazioni nazionali ci sono diritti di proprietà intellettuale che possono impedire a terzi l’uso, il riutilizzo e la ridistribuzione dei dati senza un autorizzazione esplicita. Una volta accertata la mancanza di vincoli di proprietà intellettuale che impediscano l’apertura dei dati pubblici, è necessario applicare ad essi una licenza che ne definisca le condizioni e le modalità di riutilizzo da parte di chiunque anche per scopi commerciali.

Si tratta di una licenza che permette di distribuire, modificare, creare opere derivate dall’originale, anche a scopi commerciali, a condizione che venga riconosciuta la paternità dell’opera all’autore o al costitutore della banca dati. Questa licenza è espressione del principio della più ampia e libera utilizzazione gratuita anche per fini commerciali. L’unico obbligo imposto al licenziatario (colui che accetta una licenza) è quello di citare l’autore della banca dati o del documento oggetto di riutilizzo e di indicare se sono state effettuate modifiche, nel rispetto delle modalità indicate dal licenziante stesso (colui che licenzia il dataset) nella licenza o a corredo della stessa (“Attribuzione”). A questo indirizzo è possibile leggere il testo integrale in italiano.

Si tratta di una licenza che permette di distribuire, modificare, creare opere derivate dall’originale, anche a scopi commerciali, a condizione che venga riconosciuta la paternità dell’opera all’autore e che alla nuova opera vengano attribuite le stesse licenze dell’originale. A questo indirizzo è possibile leggere il testo integrale in italiano.

Queste FAQ si arricchiscono grazie ai contributi degli utenti di questo catalogo.
Vi invitiamo a inviare le vostre domande all’indirizzo email opendata@regione.umbria.it