Cosa succede quando il design incontra i dati? E se a giudicare la qualità dei siti web comunali fosse un’Intelligenza Artificiale? Alcuni dipendenti del Servizio Governo dei dati, a conclusione di un percorso formativo sulla Data Science organizzato da Scuola Nazionale di Amministrazione, SNA, hanno applicato algoritmi di Machine Learning per ottenere una mappatura della conformità dei siti dei Comuni italiani. Il project work “Comune a chi?”è un esempio di come l’analisi automatizzata possa rendere la Pubblica Amministrazione più trasparente, accessibile e coerente.
Il problema: troppe facce, pochi standard
Sono 7.900 i portali analizzati, ciascuno con il proprio design e la sua struttura. La domanda che ci si è posti è stata quella di comprendere quanti di questi fossero coerenti con le Linee guida di design dei siti pubblici promosse da AgID e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale. La risposta si è trasformata in uno strumento operativo: una webapp che usa algoritmi di machine learning e clustering per valutare automaticamente la conformità dei siti comunali al modello di Designers.Italia.
Come funziona: il codice che riconosce il design
Il progetto ha raccolto automaticamente gli screenshot delle homepage di 7.683 Comuni italiani (il 97,3% del totale). Ogni immagine è stata analizzata con tre approcci:
Deterministico, tramite un algoritmo che confronta i siti con template ufficiali;
Non supervisionato, con reti neurali e clustering utili a scoprire archetipi visivi ricorrenti;
Supervisionato, con classificazione Random Forest, addestrata su etichette manuali.
Il risultato è un sistema che riconosce i layout adottati, li etichetta automaticamente e li distribuisce su una
mappa interattiva consultabile via web.
Cosa è emerso: dati, geografie e abitudini
Dall’analisi emerge che l’81% dei Comuni italiani adotta il Design standard proposto a livello nazionale, ma esistono ancora diverse difformità. In generale, i dati dicono che il Trentino-Alto Adige è la regione con il maggior numero di Comuni conformi (94,7%) e che soprattutto i piccoli Comuni (con meno di 5000 abitanti) scelgono lo standard di design nazionale. I layout alternativi, con “burger menu” o personalizzazioni, sono presenti nel 7% dei casi.

Una mappa per capire, migliorare, decidere
Il project work si è incentrato anche sulla costruzione di una webapp interattiva, realizzata ricorrendo a software open source, che permette di esplorare ogni Comune italiano, visualizzarne il layout, verificarne la conformità, esportare i dati e — in prospettiva — suggerire correzioni. Uno strumento non solo per i tecnici o i data scientist, ma anche per amministratori, cittadini, giornalisti e designer pubblici.
Un lavoro ulteriore, delineato nell’ambito del project work, potrebbe essere quello di ampliare l’analisi, includendo la struttura HTML e CSS dei siti, per andare oltre l’estetica e valutare l’accessibilità e l’usabilità da parte di tutte le persone.
“Comune a chi?” vuole essere un esempio concreto di come l’analisi dei dati e l’Intelligenza Artificiale possa aiutare a migliorare il linguaggio dei servizi pubblici, rendendoli più “amichevoli” e soprattutto semplici da utilizzare.